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Philosophy

LA FILOSOFIA

Cultura della ricerca, sperimentazione e funzione d’uso sono le matrici che da sempre definiscono Stone Island; marchio di abbigliamento informale nato nel 1982 e destinato a diventare simbolo della ricerca estrema su fibre e tessuti, applicata a un design innovativo.

È proprio attraverso lo studio della forma e la “manipolazione” della materia, che Stone Island trova un linguaggio proprio, che ha come pilastri fondanti ricerca estrema e funzionalità massima. Ogni capo Stone Island nasce da una sintesi perfetta tra sperimentazione e funzione d’uso, tra studio dei tessuti e razionalità.

Lo studio delle uniformi e degli abiti da lavoro diventa l’osservatorio di Stone Island nel definire un progetto in cui la funzione del capo che va oltre l’estetica.

Una costante indagine sulla trasformazione e nobilitazione di fibre e tessuti e sulla capacità unica di intervenire sul capo finito attraverso continue sperimentazioni di tintura ha portato Stone Island a scoprire, negli anni, materiali e tecniche produttive mai utilizzati in precedenza e a mettere a punto più di 60.000 ricette di tinture diverse.

LAB E LIFE

LAB è l’indagine costante, approfondita e senza frontiere, sulla trasformazione e la nobilitazione di fibre e tessuti che porta a scoprire materiali e tecniche produttive mai utilizzati in precedenza dall’industria dell’abbigliamento. Da qui nascono tanti progetti: – giubbotti costruiti in monofilamento di nylon, derivato dalla tecnologia del filtraggio delle acque, – tessuti altamente rifrangenti o termosensibili, – tele di nylon leggerissimo, spalmato, utilizzato nella tecnologia aeronautica per proteggere i computer di bordo, – tessuti

non tessuti, feltri in Kevlar® e poliestere, sono alcuni esempi di ciò che produce la filosofia Stone Island.
LIFE è il vissuto, l’identità, lo status percepito da chi indossa Stone Island. E’l’estetica forte e riconoscibile che trae origine dallo studio delle uniformi e degli abiti da lavoro, rielaborato in base a nuove esigenze d’uso, per definire un progetto in cui la funzione del capo non è mai solo estetica.

STORIA

Stone Island, nasce nel 1982 in Italia, a Ravarino, un piccolo paese in Provincia di Modena. La storia inizia quasi per caso dalla mente creativa di Massimo Osti, con lo studio di un materiale speciale, un telone da camion bifacciale e bicolore, talmente rigido e corposo che viene lavato a lungo con pietre pomice per domare la struttura della materia. Il risultato è sorprendente, un capo dall’aspetto vissuto e di grande fascino. Vengono realizzati sette giacconi in quell’unica tela, denominata Tela Stella, tessuto che evoca le cerate marinare

capi che si ispirano per funzionalità e per costruzione sia alle uniformi dei militari che agli abiti da lavoro a cui si decise di applicare un “Badge”, l’etichetta in tessuto ricamata con la Rosa dei Venti ed esibita come la mostrina di un capo militare. Viene così creata una collezione dalla forte identità che necessita di un nome importante, un nome che viene individuato ispirandosi ai romanzi di Joseph Conrad, ed è così che nasce la prima collezione Stone Island.

Nel 1983 entra in scena Carlo Rivetti, che acquisisce il 50% dell’azienda, tramite il gruppo di famiglia, GFT, Gruppo Finanziario Tessile, dando inizio allo sviluppo del Marchio. Gli anni ‘80 sono quelli della fondazione e del consolidamento di estetiche. Le collezioni che si susseguono esprimono capi all’avanguardia ma solidamente fondati su funzionalità reali. La ricerca tessile, di trattamento della materia e di tintura in capo sono unici e inarrivabili. Stone Island intercetta il gusto esibitivo dei ‘Paninari’, il primo movimento giovanile pienamente italiano; ispira gli interpreti della scena musicale britannica degli anni ‘90 denominata ‘Britpop’ e ricercata ed adottata dal pubblico degli stadi del Regno Unito come segno di distinzione e appartenenza.

Nel 1993, insieme alla sorella Cristina, Carlo Rivetti prende il pieno controllo dell’azienda. Grazie alla continuità assicurata da Carlo Rivetti, il brand mantiene negli anni la sua integrità con la sua incessante vocazione al prodotto, accelerando e diversificando la ricerca e la sperimentazione. Dalle Ice Jacket, giacconi di fine anni ‘80, realizzati con tessuti che cambiano colore con la temperatura, alle Reflective Jacket, giacconi che rifrangono la luce al buio.
Nel 1996 Carlo Rivetti chiama Paul Harvey alla guida stilistica di Stone Island per affrontare le innovazioni del nuovo Millennio.

Il nuovo Millennio è celebrato da giacconi con spalmature in acciaio realizzate sottovuoto, in rete di acciaio e bronzo, in Kevlar® tinto in capo. Viene messa a punto la tintura in capo del poliestere a 130°C sotto pressione che apre tutto un nuovo orizzonte di fibre trattabili nel laboratorio del colore di Stone Island. Sono introdotte le reti derivate dal biomedicale a protezione di sottili membrane performanti termo nastrate che, grazie alla trasparenza, rivelano le architetture interne dei capi e dei tessuti non tessuti, pressati, spalmati e poi tinti a capo finito.

Nel 2005 nasce Stone Island Junior, la declinazione in miniatura dei capi funzionali Stone Island, dedicata ai bambini e ragazzini.

Nel 2008 Carlo Rivetti, avoca a sé la Direzione Creativa, perché crede fermamente nella multiculturalità, e fonda un team di consulenti strategici e di giovani designer internazionali che affiancano lui e l’azienda nella creazione delle collezioni.
Lo stesso anno esce sul mercato Stone Island Shadow Project, una piattaforma di esplorazione per una nuova generazione di abbigliamento maschile urbano. Forte delle impareggiabili e avanzate risorse di ricerca e sviluppo Stone Island, il progetto Shadow rappresenta la continua indagine di nuovi codici estetico-funzionali per rispondere al presente e anticipare gli scenari futuri.

Sempre nel 2008, il lancio dell’e-commerce: stoneisland.com diventa la vetrina digitale delle collezioni.

Nel 2012, sono due i momenti importati che celebrano i 30 anni del brand, una mostra e un libro.
La mostra ‘STONE ISLAND 30’ a Firenze, negli oltre 2.000 metri quadri della Stazione Leopolda. Una lettura armonica in cui ogni area racconta l’origine e l’evoluzione della propria ricerca, le stratificazioni dell’esperienza e la traslazione di evoluzioni tecniche e tecnologiche tra mondi diversi.
Il libro ‘’STONE ISLAND ARCHIVIO ‘982 – ‘012’, un’importante selezione di 307 capi iconici, su 20.000 presenti in archivio, ai quali affidare il compito di raccontare la storia di Stone Island.
Ne risulta una galleria di immagini, affiancate dalla descrizione accurata di ogni capo come termini di un dizionario dal linguaggio chiaro e sintetico, ordinate cronologicamente per dare valore storico e rivelare l’evoluzione dei primi 30 anni di Stone Island.

A Luglio 2017, la famiglia Rivetti, azionista di Sportswear Company S.p.A., detentrice del marchio Stone Island, raggiunge l’accordo per cedere il 30% delle azioni della società a Temasek, importante società d’investimenti con sede a Singapore.

A dicembre 2020 Stone Island annuncia il proprio ingresso nel gruppo Moncler. Con questa operazione, uniti dalla filosofia “beyond fashion, beyond luxury“, i due brand italiani si rafforzano nel segmento del nuovo lusso, un concetto caratterizzato da esperenzialità, inclusività, senso di appartenenza ad una comunità e contaminazione di significati e mondi diversi come quello dell’arte, della cultura, della musica e dello sport. Tale operazione si è conclusa il 31 Marzo 2021 con l’acquisizione da parte di Moncler del 100% di Sportswear company.

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